Di fronte a una tribuna gremita, il direttore presidente AIA Brescia, ha illustrato alcuni progetti al settore giovanile del Desenzano
DESENZANO (Brescia) 01.10.2022 – Giornata particolare quella vissuta ieri dal settore giovanile del Calcio Desenzano al Centro Sportivo Maraviglia di via Durighello dove, per le iniziative del progetto EVOLUTION PROGRAMME, sono interventuti di fronte ad una tribuna stracolma, due arbitri di caratura nazionale quali Alessandro Lo Cicero e Angelo Peluso.
Dopo aver avuto il riconoscimento Nazionale di SCUOLA CALCIO ELITE, il Calcio Desenzano continua la sua opera di valutazione del suo brand con iniziative che a quanto pare piacciono alle istituzioni e ai ragazzi del settore giovanile i quali hanno aderito in massa all’incontro.
Le parole degli arbitri sono state chiare: senza direttori di gara le partite non si possono giocare. E in un periodo particolare dove gli incontri in calendario superano il numero di “giacchette nere” a disposizione, ecco la proposta di un doppio tesseramento (giocatore-arbitro) per incentivare i ragazzi dei settori giovanili ad avvicinarsi al mondo arbitrale.
Un momento condiviso da molti dei tesserati del Calcio Desenzano, molte infatti le mani alzate alla domanda del responsabile del Settore Giovanile gardesano Claudio Monese su quanti si sentirebbero pronti per un’esperienza di questo tipo.
Un riscontro importantissimo sia per il mondo arbitrale, sia per i ragazzi del settore giovanile che avranno la possibilità di conoscere da vicino questo aspetto del calcio. Un tributo va al Calcio Desenzano, ancora una volta la prima ad offrire importanti novità alle istituzioni con un’adesione ancora una volta massiccia. Viene dal gruppo di lavoro del presidente Marai infatti, la proposta di far arbitrare le partite dei più giovani dai ragazzi tesserati, dividendosi il compito di dirigere un incontro un tempo da parte di un ragazzo di una squadra, l’altro da un ragazzo della fazione opposta. Un modo per capire meglio le regole, per crescere e per entrare in un modo, quello arbitrale, per tutti ancora troppo misterioso.