Il Calcio Desenzano con una tifoseria organizzata e rinnovata

Durante le ultime due gare, gli spalti hanno brillato di colori e tifo. Capobianco e Gargioni, gli ideatori dell’esplosione di energia e brio

DESENZANO (Brescia) 02.05.2024 – La scelta della squadra del cuore è un passo significativo e spesso precoce nella vita di un bambino, rappresentando una delle decisioni più rilevanti per le sue future relazioni. Sostenere una squadra di calcio non soltanto influenza l’ambito sociale, ma talvolta incide anche su quello psicologico. Immaginate un bambino che fa il tifo per una squadra avversaria rispetto a quella del genitore: vivere come tifoso della Lazio con un padre romanista, o il contrario, non è certo semplice.
Essere sostenitori di un club significa condividere la passione per il calcio e vivere insieme, in maniera incondizionata, sia i momenti di trionfo che le sconfitte.
Tuttavia, c’è molto di più dietro l’apparente semplicità di questa scelta: nuovi itinerari di vita, cambiamenti di residenza, il trasferimento di giocatori prediletti o il desiderio di integrarsi meglio in una nuova città possono influenzare questa decisione.
A Desenzano, il ritorno di un calcio di livello, grazie all’impegno del presidente Roberto Marai, sta ravvivando l’interesse per il calcio nella parte meridionale del Lago di Garda. Dopo due anni di partite a porte chiuse causate dal covid, la passione per la squadra locale è visibilmente rinata.

Domenica, in una cornice di rilievo, il Desenzano ha affrontato l’Arconatese in un incontro cruciale per l’accesso ai playoff, alimentando il sogno di raggiungere la vetta fino a quando le possibilità matematiche lo hanno permesso. La squadra è stata supportata incessantemente dalla tifoseria, dall’inizio alla fine del match. L’entusiasmo è stato ulteriormente alimentato dalla presenza di cinque nuovi supporter del Desenzano provenienti da Parma, città legata alle gesta di Alberto Paloschi, e da due tifosi di Jesolo, affezionati a Roberto Floriano.

Samuele Capobianco e Domenico Gargioni (ai quali si aggiunge anche Massimino) sono stati i catalizzatori del rinascimento del tifo organizzato per il Desenzano. Entrambi hanno una lunga storia di passione per la squadra e hanno recentemente deciso di riaccendere l’entusiasmo negli spalti.
Domenico Gargioni ha voluto chiarire le ragioni di questo ritrovato fervore: “Per comprendere la nostra decisione di raccogliere nuovamente bandiere e striscioni e di tornare allo stadio, bisogna guardare indietro fino al 2012. In quel periodo, a causa di incomprensioni con la dirigenza di allora, molti di noi decisero di prendere le distanze dal progetto. Tuttavia, alcuni, seppur anonimamente, hanno continuato a sostenere il Desenzano dall’ombra degli spalti del Tre Stelle o attraverso le trasmissioni web dell’epoca.
Un dialogo costruttivo con il presidente Marai ha permesso a una parte del nostro gruppo di fare un ritorno trionfale negli ultimi due incontri, presentandosi in modo più strutturato e attivo nel tifo. Grazie alla collaborazione di Matteo Alberti
(direttore del Settore Giovanile Calcio Desenzano, ndr), abbiamo potuto esibire nuove bandierine, apporre striscioni e incontrare giovani entusiasti pronti a unirsi a noi nel sostenere la squadra.
Crediamo sia giusto esprimere gratitudine alla società per il supporto ricevuto, anche se, forse a causa della mancanza di abitudine, avremmo gradito un ringraziamento anche da parte dei giocatori al termine delle partite.

Samuele Capobianco evidenzia che il traguardo ottenuto rappresenta solo l’inizio di un percorso e non un traguardo su cui adagiarsi: “Anche se la coreografia al Tre Stelle ha guadagnato attenzione solamente nelle fasi conclusive del campionato, il nostro supporto non è mai venuto meno, nemmeno a novembre, in un momento in cui la stagione sembrava deviare verso un percorso negativo. Abbiamo sostenuto la squadra incondizionatamente, fino a decidere di tentare di rinvigorire l’entusiasmo del pubblico. Questi ultimi sforzi si sono rivelati giusti. Il messaggio inviato è stato potente e ciò dovrebbe fungere da incentivo a perseverare e iniziare a riflettere su come potenziare un tifo strutturato in previsione della nuova stagione, a prescindere dai piani della dirigenza. Il nostro amore per il Desenzano è immutabile e saremo sempre accanto alla squadra, indipendentemente dalla sua posizione in classifica.”

Ora ci si attende un impegno rinnovato da tutti: la società con un maggiore sforzo, la cittadinanza a riconoscere la squadra della propria città come un patrimonio collettivo, i giovani talenti del settore giovanile e gli appassionati tifosi a unirsi a noi. Il calcio può essere una fonte di divertimento, un’occasione per creare momenti di unione e un modo speciale per trascorrere la domenica in compagnia di chi condivide la stessa passione.

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