Franzoni, la mezzala che sogna l’assist a Ibrahimovic

Mezzala oppure trequartista, la specialità della casa è il tiro da fuori area, ma la priorità è la vittoria di squadra

Andrea Franzoni, 23enne bresciano destro naturale e forte fisicamente, è un libro aperto, come si evince dall’intervista concessa in esclusiva al sito ufficiale del Desenzano Calvina.

Andrea, se le chiedessi che tipo di giocatore è, come si descriverebbe? Quali sono le sue caratteristiche principali?
“Sono una mezzala di inserimento e negli anni ho capito che quello è il ruolo più adatto per le mie caratteristiche; nel frattempo sto cercando di affinare anche la fase difensiva. In caso di necessità però posso giocare anche come trequartista”

Chi le ha trasmesso la passione per il calcio?
“Nessuno, poiché nella mia famiglia solo mio fratello giocava un pochino ma non ho preso da lui. Mia mamma mi ricorda sempre che a 4 anni la “massacravo” (ride, ndr) per andare a giocare in una scuola calcio”

Ha fatto le giovanili tra Pavoniana, Brescia e Feralpisalò: cosa ricorda di quelle esperienze?
“Senza nulla togliere alle altre, quella più formativa è stata sicuramente Brescia, dove sono rimasto sei anni, che si è rivelata essere non solo una scuola di calcio ma anche di vita e dove ho avuto la fortuna di essere allenato da Roberto Clerici, il miglior allenatore sia per i bambini che per l’aspetto calcistico. Tanto di quello che sono è merito di quella esperienza”

Dopodiché, nel 2015-16, il passaggio al Ciliverghe, dove ha esordito in prima squadra nella trasferta di Sondrio
“E’ stata una bellissima emozione anche se in quell’anno ho avuto numerose difficoltà, avevo rotto il naso ed ero reduce dalla pubalgia, recuperare è stato difficile soprattutto in un ambiente diverso. Ho giocato poco ma per me è stato un anno di crescita e di ambientamento”

Poi due anni suddivisi tra Castegnato e Ghedi, in Eccellenza
“Al Castegnato sono rimasto un anno e mezzo e mi sono trovato benissimo, è stata una bellissima esperienza, ho giocato e segnato con continuità così come si è rivelata positiva la breve esperienza al Ghedi”

Dal bresciano al bergamasco, nella sua carriera trova spazio anche la Romanese
“Avevo l’obiettivo di tornare in Serie D e la proposta della Romanese è arrivata nel momento giusto. Quando sono arrivato erano penultimi in classifica ma volevo giocare e fare bene. Purtroppo abbiamo incontrato varie difficoltà che hanno portato alla retrocessione ma nella mia crescita anche quella è stata un’esperienza positiva”

L’anno dopo (2018-2019) mantiene la categoria ma con una casacca differente, quella della Calvina, dove totalizza 34 presenze impreziosite da 6 reti
“E’ stata una grandissima stagione sia di squadra che personale, partivamo con l’obiettivo di salvarci e, nonostante qualche difficoltà nel girone di andata, abbiamo fatto una stagione incredibile, l’ambiente era stupendo e il gruppo squadra eccezionale così come la società, sia quella precedente che l’attuale”

Un nuovo ritorno al Ciliverghe, dove il rendimento è il medesimo della stagione precedente: 24 presenze e 7 reti all’attivo
“Partivamo con presupposti diversi, con i giocatori che avevamo potevamo fare molto di più ma non ci siamo riusciti, anche per via di qualche infortunio di troppo. Personalmente è stata una buonissima annata, e mi sono trovato benissimo con Mister Carobbio, che era stato mio compagno di squadra qualche anno prima”

Infine, il ritorno al Desenzano Calvina in questa stagione: è stato dettato da un motivo particolare?
“Avevo altre proposte ma mi ero trovato benissimo nell’esperienza precedente e non ho avuto dubbi quando è stato il momento di scegliere, anche per le ambizioni che aveva la società e in cui mi ritrovo. Penso e spero di dare un grande contributo”

Nella partita contro il Ciserano è andato vicino alla rete, sta cominciando a prendere le misure?
“Si, lo spero veramente perché mi manca, ma domenica era troppo importante vincere e non subire gol e ci siamo riusciti”

Ha già pensato a chi dedicherà il primo gol in questa stagione?       
“Alla mia ragazza che mi segue sempre, sono riuscito a far piacere il calcio anche a lei”

Domenica è arrivata la prima vittoria: senza fare pronostici, quante possibilità ci sono per far sognare i tifosi?
“Tante, anche se non siamo l’unica squadra forte quest’anno ma di facile non c’è nulla. Nel nostro gruppo vedo grandissime qualità, dobbiamo trovare bene le misure ma siamo un gruppo compatto e possiamo fare grandi cose”

Intraprendere la decisione di giocare a calcio significa porsi degli obiettivi: come valuta fino ad ora il suo percorso?
“Positivo, ma posso fare di più, mi manca ancora qualcosina che devo mettere io ma sono molto contento e soddisfatto del mio percorso”

La fiducia di un presidente e di un allenatore sono importanti ma quanto conta il sostegno della famiglia?
“Conta tantissimo, quasi quanto la fiducia di un allenatore o di un presidente; stare bene nella vita privata influisce positivamente su tutto. Mi ritengo molto fortunato perché la mia ragazza non si lamenta troppo del fatto che tutte le domeniche sono impegnato”

A quale portiere le piacerebbe segnare un gol?
David De Gea, è fortissimo”

Qual è il giocatore al quale vorrebbe fornire un assist decisivo per la vittoria della Champions League?
“Sicuramente Ibrahimovic

C’è qualche persona in particolare che vuole ringraziare?
“Gigi Zucchi, che è stato dirigente del Castegnato e della Calvina due anni orsono e il compianto Roberto Clerici”

Stefano Benetazzo