Da AC Calvina 1946 a Calcio Desenzano in 78 anni di storia
Il progetto Calcio Desenzano prende vita il 13 luglio del 2020 quando nella sala Brunelli del Comune di Desenzano del Garda, viene ufficializzata la sinergia tra FC Sporting Desenzano e AC Calvina 1946 che dà il via al progetto calcistico Calcio Desenzano Calvina divenuto poi nel 2022, Calcio Desenzano.
La storia della Calvina nasce da molto lontano. Correva l’anno 1946 quando da una preesistente squadretta chiamata «Libertas», volenterosi dirigenti innestarono la nuova creatura sportiva.
Erano gli anni in cui si voleva dimenticare l’angoscia della guerra vincendola con una smisurata voglia di vivere e di essere giovani, mentre sulle aie delle cascine imperversava il ballo liscio e il suono della fisarmonica sostituiva la musica americana di Glenn Miller.
Se l’economia si riprendeva e modernizzava scoprendo l’industrializzazione, il calcio non usciva ancora dalla sua preistoria. Prima delle partite ci si cambiava presso l’osteria «Il bianco», localizzata dove oggi c’è il ristorante Zanella e al campo sportivo gli spettatori accorrevano in migliaia a sostenere la nuova realtà del paese, motivo di orgoglio per ogni singolo cittadino di Calvisano.
Non c’era solo la penuria delle strutture; anche le divise sociali erano raffazzonate, le scarpe bullonate derivavano dall’albero degli zoccoli e il pallone era uno strumento di difficile definizione.
Il 1968/1969 con una squadra tutta formata da calvisanesi, la prima importante vittoria portava i biancocelesti in Seconda categoria.
Stella polare della squadra era Mario Vigalio ed importante era il contributo dei fratelli Rossi, Giorgio Maccarini, Paolo Serafini, Italo Formentini, Fausto Farina, Antonio Cestari, Mario Barnabi, Sergio Zanoni, Enrico Rossetti, Franco Boari, Angiolino Rivera e Giovanni Pasotti, il capitano della formazione.
Negli anni ’70 la Calvina, con Fausto Farina come presidente, era targata Gianni Mazza, grande motivatore di atleti che osò affermare alla vigilia di una delicatissima partita che si andava a giocare «nella fossa dei leoni, ma i leoni som noter». Alla fine del campionato 1987/1988 la Calvina approdava in Promozione, raggiungendo il punto più alto della sua storia con la presidenza di Filippo Turrini.
Negli anni successivi però una crisi strisciante segnava il cammino della squadra.
Con il millennio che declinava sembrava calare anche la Calvina che per il suo elisir di lunga vita è tornata ad una leggenda da raccontare.
Battista Battaglia, allora portiere, segretario e cassiere, scoprì di avere le casse vuote e di non poter pagare nemmeno il premio partita. Pensò allora di subire due gol su tiri parabilissimi in Gambara-Calvina e si scusò dicendo di essere stato abbagliato dal sole. Ai compagni, un po’ perplessi per quelle papere e molto furiosi per il risultato finale, confessò dopo ripetuti dinieghi, il peccato di aver sbagliato volontariamente. Qualcuno allora nello spogliatoio gli portò via i guanti e le scarpe mettendo così fine alla luminosa (perché abbagliata dal sole) carriera del reo confesso. L’indiziato del gesto rapinoso, ma giustificabilissimo, fu Ancele Riviera, che però ancora oggi confessa di essere innocente. Battista Battaglia, oltre che volto storico del club di Calvisano, è soprattutto la memoria storica della società nella quale era entrato anche grazie alla grande passione che gli aveva trasmesso il padre Paolo, uno dei primi presidenti della società. Battista Battaglia è ad oggi il presidente onorario del Calcio Desenzano.
Le ultime grandi imprese della Calvina sono state scritte sul nuovo campo in erba sintetica, costruito per la prima volta nel 2006. Il 28 maggio 2016 i biancazzurri arricchiscono il proprio blasone del grande salto in Eccellenza, categoria mai raggiunta nei suoi lunghi ed intensi anni di storia: decisiva la vittoria maturata per 1-0 contro i bergamaschi dell’AlbinoGandino, squadra superata con un gol del giovane Grandi. In campo anche Mauro Moreschi, mentre in panchina il grande artefice dell’impresa si chiama Ennio Beccalossi.
Ma non finisce qui perché la Calvina alza ancora l’asticella. Il 10 giugno 2018 vince lo spareggio contro Lumignacco e conquista la promozione in Serie D, quarta serie nazionale. Nella stagione successiva per motivi logistici, si trasferisce a Carpenedolo e malgrado tutte le difficoltà si conferma nella categoria salvandosi senza ricorrere ai play-out. Faceva parte di quella squadra un “certo” Matteo Serafini, calvisanese doc e autore di una pagina di storia: con la maglia del Brescia rifilò tre reti alla Juventus di Gigi.
Si arriva così ai giorni nostri. Il 21 giugno 2019, dal salotto salodiano del Gentlemen Culture Club, iniziava ufficialmente l’avventura della nuova proprietà della Calvina, guidata dall’imprenditore Roberto Marai, che prendeva il testimone dalla famiglia Vaia per dare un nuovo volto e nuove ambizioni alla realtà calvisanese. Contemporaneamente si toglieva il velo al nuovo logo del club. Una trasformazione negli uomini e nell’immagine, che nel giro di pochi mesi avrebbe dato nuova linfa al progetto Calvina. Esattamente un anno dopo, la Calvina si trova nuovamente al centro di un cambiamento, di un secondo step di crescita mosso seguendo quella stessa visione che già dodici mesi prima il presidente aveva rivelato.
Con la fusione tra AC Calvina 1946 e FC Sporting Desenzano, prende vita il progetto che assumerà per due stagioni la denominazione Calcio Desenzano Calvina. Nei due campionati di Serie D disputati, il Desenzano Calvina si mantiene sempre nelle prime posizioni chiudendo entrambe le stagioni al sesto posto.
Nella stagione 2022/2023, la società assume la denominazione di Calcio Desenzano. Partecipa al campionato di Serie D entrando per la prima volta nella sua storia nella Top Five dandole diritto a disputare i playoff promozione fermandosi in semifinale in casa dell’Alcione Milano.
In questa stagione viene costruita una squadra esperta nel tentativo di migliorare ulteriormente il proprio miglior risultato storico.