Gianluca Renzi arbitra Desenzano-Fanfulla

Gian Marco Cardinali di Perugia e Mauro Ottobretti di Foligno sono gli assistenti del fischietto pesarese, alla seconda stagione in Serie D

Il Desenzano Calvina ospita allo stadio “Tre Stelle” il Fanfulla, con la partita in programma domenica 28 marzo alle ore 15.00, il nuovo orario entrato in vigore con il passaggio all’ora legale.

Ad arbitrare l’incontro sarà il Sig. Gianluca Renzi della sezione di Pesaro, il quale sarà assistito dai Sigg. Gian Marco Cardinali di Perugia e Mauro Ottobretti di Foligno.

Il Sig. Renzi, arbitro originario di Santa Maria dell’Arzilla e facente parte della CAN D dal 2019, ha diretto, in questa stagione, dieci partite: Castelnuovo Vomano-Pineto 0-1, Cesena Femminile-Perugia Femminile 4-0, Flaminia-Tiferno Lerchi 1-3, Cannara-Pianese 2-0, Ambrosiana-Luparense 0-3, Progresso-Aglianese 2-2, Molfetta-Gravina 1-0, Santa Maria Cilento-Biancavilla 3-0, Gladiator-Cassino 0-3 e Vado-Saluzzo 0-0, estraendo quaranta volta il cartellino giallo e quattro quello rosso.

“L’arbitraggio è una scuola di vita – ha dichiarato il direttore di gara classe 1996 in una recente intervista – che ha l’obiettivo di far crescere prima uomini e poi arbitri nel rispetto delle regole; l’arbitro deve applicare e far rispettare il regolamento ma deve essere, ovviamente, il primo a dare l’esempio”.

Laureato in Beni Culturali e storico-artistici a Urbino, è diventato arbitro di calcio nel maggio del 2011, frequentando il corso mentre era ancora calciatore, nello specifico nella categoria Allievi della squadra della sua città.

In questa stagione così come in carriera, non ha mai incrociato né il Desenzano Calvina che il Fanfulla; si tratta, quindi, della prima direzione arbitrale con entrambe le squadre.

Domenica 28 maggio 2017 il Sig. Renzi è stato protagonista, suo malgrado, di un episodio di violenza mentre arbitrava la finale playoff del girone C di Seconda Categoria tra il Serra Sant’Abbondio e il Chiaravalle: sul punteggio di 0-1 per gli ospiti, nei minuti di recupero, ha ricevuto dapprima una violentisima testata e successivamente è stato preso a calci e pugni da alcuni elementi della squadra locale, reo di non aver assegnato un calcio di rigore. Nonostante l’intervento provvidenziale degli assistenti di linea, è stato costretto a sospendere l’incontro e a recarsi al pronto soccorso dell’ospedale di Pesaro, dove gli sono stati dati dieci giorni di prognosi.

Un brutto episodio per il quale il direttore di gara ha ricevuto le scuse del Serra Sant’Abbondio.

credits: Stefano Benetazzo

Desenzano segna e sogna, poi il Sona ribalta il risultato

Marchesini e Gerevini capovolgono l’iniziale vantaggio di Cazzamalli; il palo e un portiere in stato di grazia fermano i biancazzurri

La quinta giornata di ritorno sorride al Sona, che batte in rimonta il Desenzano Calvina per due reti a uno, portandosi a ventisei punti in classifica alle spalle del Breno mentre i biancazzurri rimangono ad una sola lunghezza dalla zona playoff, con l’ultima posizione utile occupata dal Fanfulla, avversario domenica 28 marzo al “Tre Stelle” di Desenzano del Garda.

TABELLINO
SONA – DESENZANO CALVINA 2-1 (pt 0-1)
RETI: 2’ pt Cazzamalli (D), 15’ st Marchesini (S), 38’ st Gerevini (S)
SONA (4-4-2): Rosa; Gecchele (18’ pt Maicon), Dal Cortivo, Dellafiore, Belem; Boccalari (32’ st Valbusa), Gerevini, Belfanti, Rossi (27’ st Da Mota); Marchesini (32’ st Numerato), Rasic (43’ st Segalina). A disposizione: Dal Bosco, Vaudagna Tomasini, Zingertas. Allenatore: Filippo Damini
DESENZANO CALVINA (4-3-3): Ferrara; Zanolla (39’ st Perotta), Ruffini M. (3’ st Missaglia), Sorbo, Ruffini L.; Cazzamalli, Mazzotti, Pellegrini (23’ st Crema); Gubellini (11’ st Franchi), Recino, Mauri. A disposizione: Sellitto, Mazzurega, Franzoni, Ricciardi, Turlini. Allenatore: Michele Florindo
ARBITRO: Alessandro Silvestri di Roma 1; assistenti Marco D’Ottavio di Roma 2 e Vickraj Andrea Gookooluk di Civitavecchia
AMMONITI: Ruffini M. (D), Mazzotti (D), Missaglia (D), Belfanti (S), Gerevini (S)
ESPULSI: nessuno
CORNER: 9-3 in favore del Sona
RECUPERO: 1’ + 6’

CRONACA
Il Desenzano Calvina mantiene inalterato il modulo ma cambia due elementi rispetto all’undici dello scorso turno; si rivede Marco Ruffini al centro della difesa a dar manforte a capitan Sorbo mentre nel tridente offensivo ritorna Mauri a supporto di Gubellini e di bomber Recino, con Franzoni che parte dalla panchina, dove siede anche Sellitto.
Per quanto riguarda il Sona, Mister Filippo Damini propone un prudente 4-4-2 con l’ex senese Dellafiore al centro della retroguardia al fianco di Dal Cortivo; Rasic e Marchesini hanno il compito di svariare in avanti mentre il famoso Maicon si appresta a subentrare a partita in corso.

Partono forte i gardesani che dopo soli due minuti trovano il vantaggio con Alessandro Cazzamalli, bravo a concludere in rete una bellissima azione iniziata nella propria metà campo da Mazzotti che scambia con Pellegrini, quest’ultimo veloce nell’aprire la giocata per Mauri.
L’attaccante biancazzurro si invola a sinistra saltando senza troppe difficoltà il duo Dal Cortivo-Boccalari nonché Gecchele; invece di tirare, Mauri serve intelligentemente sul lato opposto per Cazzamalli, che appoggia alle spalle di Rosa.

Incassato il gol, l’allenatore rossooblu decide di modificare lo schieramento passando al 4-3-3 con l’avanzamento di Rossi in attacco per cercare di essere più propositivi e pericolosi ma anche con l’inserimento di Maicon al posto dell’infortunato Gecchele.

Il Sona tenta qualche incursione palla a terra ma la formazione ospite è attenta a non farsi sorprendere, lascia solamente un po’ troppo l’iniziativa agli avversari, che creano i pericoli maggiori da palla inattiva, come la punizione di Davide Rossi al 25’ che termina la sua corsa sopra la traversa e quella, dieci minuti più tardi, conquistata da Gerevini per un fallo di Marco Ruffini poco fuori l’area di rigore: il tiro di Boccalari è forte, Ferrara alza in calcio d’angolo per non rischiare.

La ripresa inizia con i padroni di casa più coraggiosi, pervenendo al pareggio al quarto d’ora con un preciso cross dalla destra di Maicon – lesto ad anticipare Mauri e ad iniziare l’azione – che pesca Marchesini in area di rigore: il colpo di testa è facile e ben indirizzato verso la porta di Ferrara, che nulla può se non recuperare la palla dal fondo della rete.

L’1-1 galvanizza il Sona, vicino al raddoppio al 23’ con un bel diagonale di Gerevini da sinistra che lambisce il palo finendo sul fondo del campo.

Le squadre alzano l’asticella ripartendo velocemente da una parte e dall’altra e a giovarne è sicuramente lo spettacolo perché entrambe provano a vincere la contesa, con il Desenzano che va vicinissimo al gol del vantaggio: Luca Ruffini sfreccia sulla fascia sinistra, entra in area di rigore e lascia partire un tiro fin troppo preciso che colpisce il palo interno, con la palla che invece di terminare in rete torna in campo.

La sfortuna ci vede benissimo e, come se non bastasse il palo colpito da Ruffini, il Sona riesce a trovare il gol del vantaggio a sei minuti dal fischio finale con una percussione di Da Mota sulla destra; il brasiliano serve Gerevini al limite dell’area, la cui conclusione passa tra le gambe dell’incolpevole Sorbo, beffando inesorabilmente Ferrara proteso in tuffo.

I gardesani non ci stanno a perdere, il pareggio sarebbe assolutamente meritato e al 45’ sembra cosa fatta con il bolide di Franchi ben indirizzato ma sulla sua strada trova l’estremo difensore Rosa, che devia in calcio d’angolo un gol praticamente certo.

I sei minuti di recupero non cambiano il risultato, il fischio finale del Sig. Silvestri decreta la vittoria per 2-1 del Sona sul Desenzano Calvina; i biancazzurri escono immeritatamente sconfitti da una partita che si era messa in discesa fin dai primi minuti.

Di seguito il video con l’intervista a mister Florindo nell’immediato dopo gara.

Stefano Benetazzo

Il cammino del Sona prossimo avversario

Quattordicesimo posto in classifica, un andamento migliore in trasferta, tanto movimento di mercato e da gennaio un certo Maicon nel motore

Una squadra in difficoltà ma assolutamente da non sottovalutare, viste le ultime partite disputate che hanno portato i rossoblu a conquistare una importante vittoria esterna contro la Real Calepina nell’ultimo match prima della sosta.

Il Sona ha avuto, fino a questo momento, un andamento migliore in trasferta rispetto alle partite disputate in casa.

Lontano da Verona infatti i rossoblu hanno conquistato quattordici punti in dieci match, frutto di quattro vittorie, due pareggi e quattro sconfitte, andando a segno in undici occasioni e subendo quattordici reti.
Tra le mura amiche, invece, i ragazzi di Mister Filippo Damini – subentrato a Marco Tommasoni lo scorso mese di febbraio – hanno vinto solamente due volte, pareggiando tre partite e perdendone sei, per un totale di nove punti totalizzati, con quattordici reti realizzate e diciassette subite.
Se, quindi, l’andamento esterno si può definire buono, vista la decima posizione occupata in questa speciale classifica e, quindi, relativamente in linea con le altre squadre, non si può dire lo stesso per il trend casalingo, con il Sona in terz’ultima posizione; peggio dei rossoblu hanno fatto soltanto Caravaggio e Tritium.

Sommando il tutto, diventano ventitré i punti totalizzati in ventun partite giocate, nello specifico si registrano sei vittorie, cinque pareggi e dieci sconfitte, che portano il Sona ad occupare la quattordicesima posizione in classifica, a pari merito con il Ponte San Pietro, precedendo di tre lunghezze Villa e Scanzorosciate.

Relativamente alto è invece il numero dei cartellini ricevuti, con quello giallo estratto dai direttori di gara cinquantadue volte mentre quello rosso in sei circostanze.

A livello realizzativo, i rossoblu hanno trovato la via della rete in venticinque occasioni incassando però ben trentuno gol.
A guidare la classifica cannonieri è Filippo Strada, il quale è andato a segno cinque volte, di cui una soltanto su calcio di rigore, anche se dal mese di febbraio non fa più parte della società veronese, essendosi trasferito al Delta Porto Tolle; i primi della lista, con l’addio di Strada, sono così Gianmarco Gerevini e Marco Marchesini, fermi a quota quattro gol, rispettivamente con tre rigori il primo e nessuno il secondo. Seguono poi Andrea Boccalari con tre, Elia Dal Cortivo con due e altri sei giocatori tutti a quota una rete realizzata.
Ancora nessun gol per il neo arrivato Maicon.

MERCATO (dal 1 dicembre al 26 febbraio)
Molto movimento sia in entrata che in uscita per il Sona, che nel mercato invernale ha apportato numerosi cambiamenti in tutti i reparti.
Il più significativo nonché il più famoso riguarda sicuramente l’ingaggio di Maicon, difensore campione d’Europa con l’Inter di Mourinho e protagonista del triplete nerazzurro nel 2010, approdato tra le fila rossoblu lo scorso 8 gennaio.
Altro elemento degno di nota, seppur giovanissimo, è l’esterno d’attacco lituano Linas Zingertas, rilevato a titolo temporaneo dall’Hellas Verona, società dove è cresciuto così come rappresenta un ottimo colpo di mercato l’ingaggio del trequartista aostano Gilles Duguet, che ha mosso i primi passi nel settore giovanile del Torino, maturando successivamente varie esperienze con le casacche, tra le altre, di Pro Sesto, Giana Erminio e Casale.

Per quanto concerne i movimenti in uscita, particolarmente rilevante è l’addio di Filippo Strada, bomber di primo livello e attuale capocannoniere del Sona, seppur non più in rosa.   

GIOCATORI IN ENTRATA
Douglas Sisenando Maicon
, difensore, classe 1981, svincolato
Ràfael Rosa, portiere, classe 2001, dal Campodarsego
Manuel Scamperle, centrocampista, classe 2003, dagli Allievi Nazionali Under 17 della Virtus Verona
Linas Zingertas, attaccante, classe 2002, dall’Under 19 dell’Hellas Verona
Gilles Duguet, attaccante, classe 1998, svincolato
Alessandro Mattia Frinzi, difensore, classe 1996, svincolato
Davide Rossi, attaccante, classe 1992, dal Crema

GIOCATORI IN USCITA
Diego De Nardi
, difensore, classe 2002, svincolato
Aleksander Grazhdani
, attaccante, classe 1993, al Ghivizzano Borgoamozzano
Alberto Circio, portiere
, classe 2000, all’Arzignano Valchiampo
Davide Galazzini
, difensore, classe 2000, al Trento 1921
Gustavo Sà Schneider
, attaccante, classe 2000, svincolato
Jan Ostrowski
, centrocampista, classe 1999, svincolato
Mattia Lavarini, difensore, classe 2000, svincolato
Alessandro Mattia Frinzi, difensore, classe 1998, svincolato
Luca Cortese,
centrocampista, classe 2002, svincolato
Matteo Cortese, attaccante, classe 2002, svincolato
Bruno Calabrese, difensore, classe 2001, svincolato
Filippo Strada, attaccante, classe 1997, al Delta Porto Tolle

Le ultime cinque partite:

Sona-Crema 1-1 (4’ pt Duguet per il Sona; 21’ st rig. Ferrari per il Crema)
Sona-Breno 0-2 (13’pt Melchiori, 18’ st Brancato)
Caravaggio-Sona 2-2 (25’ pt rig. Lamesta, 16’ st Messaggi per il Caravaggio; 39’ st aut. Gritti, 45’ st Zingertas per il Sona)
Sona-Seregno 0-2 (15’ st Alessandro, 25’ st Tentoni)
Real Calepina-Sona 0-1 (31’ st rig. Gerevini)

Rubrica a cura di
Stefano Benetazzo

IL MATCH DI ANDATA SCOPRI L’AVVERSARIO

Silvestri di Roma chiamato ad arbitrare Sona Desenzano

Il fischietto capitolino sarà coadiuvato alla direzione dal Sig. D’Ottavio di Roma e dal Sig. Gookooluk di Civitavecchia

Domenica 21 marzo, primo giorno di primavera, il Desenzano Calvina torna a giocare dopo la sosta della scorsa settimana, sull’insidioso campo del Sona dell’ex interista Maicon.

La partita si disputa allo stadio Comunale di Sona, sito in via Casella, con il fischio d’inizio fissato per le ore 14.30.

Ad arbitrare l’incontro sarà il Signor Alessandro Silvestri della sezione di Roma 1, il quale sarà assistito dagli assistenti Sigg. Marco D’Ottavio di Roma 2 e Vickraj Andrea Gookooluk di Civitavecchia.

In questa stagione il direttore di gara ha diretto quattro partite: Cannara-Sporting Club 3-1, Castelnuovo Vomano-Olympia Agnonese 2-1, Prato-Ghivizzano Borgoamozzano 1-0 e Francavilla-Bitonto Calcio 2-1.

In totale, sempre per quanto concerne la stagione in corso, l’arbitro romano ha estratto il cartellino giallo in dodici occasioni, espellendo un solo giocatore.

In carriera, il Sig. Silvestri, arbitro dal 19 dicembre 2009 e facente parte della CAN D dal 2019, non ha mai incrociato né il Sona che il Desenzano Calvina.

Il Sig. Silvestri ha conseguito la Laurea in Giurisprudenza discutendo, il 9 luglio 2018, una tesi in diritto dell’unione europea dal titolo “Misure antiterrorismo dell’Unione Europea”, il quale ha avuto come relatore Claudia Morvoducci.

credits: Stefano Benetazzo

Marini: le ambizioni si fondono con la società

L’intervista al preparatore atletico: “La conoscenza professionale, la voglia di crescere e di migliorarsi sono le caratteristiche del preparatore”

Alla seconda stagione con la società gardesana, Nicola Marini è un punto fermo della società, il quale si è ottimamente integrato con gli altri membri dello staff nonché con Mister Florindo e con i giocatori; d’altronde, l’ottima integrazione e la collaborazione tra le varie figure dello staff è uno dei fiori all’occhiello del Desenzano Calvina, di cui andare fieri.

Buongiorno Nicola. Qual è la settimana-tipo di lavoro al Desenzano Calvina?
“Cerchiamo di integrare i lavori e di renderli più uniti possibili tra la preparazione fisica e quella tecnico-tattica. Solitamente il martedì facciamo un lavoro differenziato a seconda di chi ha giocato e chi no, il mercoledì puntiamo di più sulla forza, al giovedì invece lavora il mister in vista della partita mentre il venerdì è il giorno che preferisco, perché viene dedicato all’agility e quindi viene messa in campo la mia conoscenza. Infine al sabato ci si dedica solo ad un po’ di rapidità”.

I giocatori la seguono e la ascoltano?
“Si, fortunatamente ho un ottimo rapporto con tutti vista anche l’età simile. C’è molto rispetto per la mia figura, e la cosa è reciproca. Sono dieci anni che alleno e ho vissuto diverse situazioni, questo mi aiuta molto anche per fornire la giusta sicurezza e dare certezze in ciò che propongo”. 

Quanto è importante la collaborazione e l’interazione con l’allenatore? E con gli altri membri dello staff?
“Direi fondamentale, nel calcio di oggi non si può più pensare di dividere l’allenamento in compartimenti stagni, deve esserci un filo conduttore. Personalmente punto molto a far capire l’importanza delle esercitazioni, la grandezza del campo, il volume del lavoro, la durata, a seconda di quello che andiamo a ricercare, integrando quello che propone l’allenatore”.

Il modo di lavoro cambia in base agli avversari che di volta in volta si incontrano?
“Noi dobbiamo rispettare la nostra identità, spero sempre siano gli altri a doversi adattare a noi. La nostra intenzione è quella di gestire e giocare la partita secondo la nostra identità di base”.

Come vive la partita un preparatore atletico da bordo campo?
“Divido la partita in sei/quindici, vale a dire in tre diversi momenti per ogni tempo di gioco e cerco di guardare quello che gli altri notano di meno, ad esempio come si arriva sulle seconde palle piuttosto che la gestione del pallone mentre è praticamente impossibile stabilire quanto ha corso un giocatore senza l’ausilio di un supporto come il gps, che utilizziamo molto spesso”.

Capita, a volte, di dare il “via libera” a giocatori non ancora del tutto recuperati fisicamente: su cosa si basa questa decisione?
“In Serie A un giocatore rappresenta un costo e deve rendere anche in base a quello. In generale, però, cerchiamo di applicare ciò che dice la letteratura scientifica inerente i tempi e le modalità di recupero, a seconda del tipo di infortunio subito”.

Il lavoro sul campo è importante ma la ricerca scientifica, sotto forma di conoscenze, come la definisce?
“Indispensabile, se non studi non puoi fare questo lavoro. Cerco di leggere il più possibile, ad esempio sul pullman quando ho un pochino di tempo libero per capire cosa c’è di nuovo. Ogni qualvolta che leggo qualcosa di nuovo mi sembra di non conoscere niente. Ma il mio obiettivo è sempre quello di migliorarmi”.

Un buon preparatore dovrebbe possedere, di base, tre fattori: gestione della conoscenza, gestione degli ambienti e autogestione. Si ritrova in questo?
“Si, assolutamente si, è in linea con quanto penso e credo anche io”.

Esistono altri fattori oltre ai sopra citati? Se si, quali?
“La più grande capacità è quella di far credere ai giocatori che quello che si sta proponendo sia il massimo per loro, in special modo se proponi qualcosa di diverso da quello che si fa abitualmente. Allenare è una scienza ma anche un’arte, bisogna avere tante conoscenze perché solo queste ti forniscono la giusta sicurezza nel lavoro”.

Quali sono le principali difficoltà?
“Capire quando un giocatore è allenato oppure non lo è, se si sta allenando troppo oppure troppo poco. Non avendo strumenti di alto livello che possono vantare solo le squadre di Serie A, ci basiamo sulle sensazioni che ci riportano i giocatori e su quello che vediamo noi”.

C’è stato un preparatore atletico che ha preso a modello?
“Sono amante sia del modello spagnolo per quanto concerne il lavoro sul campo che di quello inglese per gli esercizi in palestra, queste due metodologie di lavoro mi hanno influenzato molto. Se poi proprio devo fare un nome, secondo me in Italia il numero uno è Alberto Andorlini, in passato preparatore dell’Inter”.

Quanto contano i social network nel suo lavoro?
“Purtroppo contano anche se a me non piacciono molto, ho una pagina Instagram ma non pubblico molto; leggo tanto e penso ci siano preparatori veramente bravi, migliori di me, e anche loro pubblicano poco, dando più importanza alla stesura di libri. Sono pochi coloro i quali pubblicano sui social concetti di alto livello, penso ad esempio a Alberto Pasini, attuale preparatore dell’Atalanta”.

Come si trova al Desenzano Calvina? Cosa rappresenta per Lei?
“Mi trovo molto bene, la società è serissima, sicuramente la più seria in cui sono stato. Si respira la possibilità di fare calcio a livelli anche più alti seppur ci vuole tempo ma si percepisce che l’ambizione è quella ed è in linea anche con la mia”.

Oltre ai calciatori, lavora anche esternamente?
“Si, ho il mio studio che si chiama NM Recovery Performance a Castiglione delle Stiviere dove passo tutto il mio tempo ad eccezione degli allenamenti della squadra. E per chi volesse, ho anche il profilo Instagram”.

Stefano Benetazzo

Bodini: quando la passione diventa un lavoro

Quando la fisioterapia interagisce alla perfezione con gli altri membri dello staff, i risultati sono assicurati e la soddisfazione è doppia

La passione si fonda con il lavoro in un connubio inscindibile e magico, che permette a Christian Bodini di realizzare i sogni di una vita: da una parte la voglia di crescere e di migliorarsi nella professione da sempre adorata e inseguita mentre dall’altra l’amore per lo sport più conosciuto e giocato al mondo, il calcio, amalgamando il tutto con l’amore e la comprensione di moglie e figli che da sempre lo appoggiano e lo sostengono incondizionatamente.

Dottore in fisioterapia dal 2007, con laurea conseguita all’Università degli Studi di Brescia, Christian Bodini è al settimo anno al Desenzano Calvina, dopo un passato da calciatore e due anni di esperienza a Casal Romano, nel mantovano.

Su cosa si basa il suo lavoro?
“Il mio lavoro si basa sulla riabilitazione del paziente in tre differenti ambiti: quello ortopedico, quello neurologico e infine quello geriatrico. Io mi occupo di riabilitazione sportiva e ortopedica alternando il trattamento di traumatismi a patologie croniche. Nello specifico di una squadra, tratto i traumi calcistici, gli infortuni cronici e le lesioni muscolari. Ovviamente la mia figura interagisce molto con quella del preparatore atletico”.

Si occupa sia della prevenzione che del recupero dagli infortuni; nel primo caso, viene stilato un programma di lavoro personalizzato?
“Assolutamente si, la prevenzione ha inizio con l’anamnesi del calciatore, sottoponendolo a test per valutarne possibili carenze nonché eventuali traumi passati; dopodiché si lavora direttamente sul lettino dove vengono effettuati i trattamenti”.

Per il recupero dagli infortuni, invece, lavora in autonomia oppure congiuntamente a medico, preparatore atletico e nutrizionista?
“Si lavora assieme. Quando si incorre in un grave infortunio il primo a intervenire è il fisioterapista, il quale si relaziona con lo specialista  che l’ha operato piuttosto che con il medico di squadra, dopodiché si interagisce con il preparatore atletico fino a quando il calciatore non ritorna in perfetta forma. Il fisioterapista ha le conoscenze per poter trattare più aspetti ma l’interazione tra le varie figure è fondamentale e, se fatto bene, l’atleta ne risente positivamente”.

Si sente spesso parlare di infortuni legati alle distrazioni muscolari, in particolar modo inerenti il quadricipite e il bicipite femorale; per quale motivo sono più soggetti?
“Andare a ricercare la vera causa dell’infortunio muscolare è difficile, ci potrebbe essere un aspetto fisico come la stanchezza piuttosto che lo stress, un’alimentazione ovvero un allenamento scorretto. Nella stragrande percentuale dei casi le lesioni più frequenti sono queste poiché sono due muscoli che vengono sollecitati tantissimo. Quest’anno poi con il Covid i ragazzi sono stati fermi tanto e ripartire dopo una lunga inattività non è stato semplice”.

Quali sono i gruppi muscolo-scheletrici più soggetti a contratture e/o distrazioni in un calciatore oltre ai sopra citati?
“Solitamente è il polpaccio, nello specifico i gemelli e il soleo, i muscoli che forniscono la spinta alla gamba. In una stagione si possono registrare circa venti-venticinque infortuni muscolari in questi distretti”.

Qual è il metodo di lavoro che utilizza? Viene usata solo la manualità oppure si ricorre anche all’ausilio di farmaci specifici?
“La valutazione rappresenta la base, cercare di capire cosa si è fatto il calciatore è importante, farsi raccontare cosa ha sentito e quali dolori avverte, per poi sottoporlo ad un esame diagnostico. Lo strumento più importante sono le mani anche se la tecnologia ha fatto passi da gigante, dando la possibilità di utilizzare, ad esempio, la tecar, l’onda d’urto, il laser e gli ultraasuoni. Per quanto concerne i farmaci, è una decisione prettamente medica, io non posso prescrivere nulla, nemmeno una infiltrazione al ginocchio”.

Come è cambiato il modo di lavorare con lo scoppio della pandemia Covid 19?
Assieme al medico, abbiamo constatato che chi contrae il Covid ne risente, perché fatica a rientrare in condizione e soffre di molteplici problematiche muscolo-scheletriche difficili da eliminare anche se si interviene il prima possibile”.

Il buon lavoro di un fisioterapista, oltre a mantenere in forma i calciatori, porta anche qualche punto in più in classifica?
“Dovresti chiederlo agli altri (ride, ndr). Sicuramente il lavoro fatto bene e in equipe è fondamentale. Vorrei approfittarne per difendere la nostra categoria; troppo spesso si vedono sui campi persone non laureate e poco preparate e questo non va bene: abbiamo a che fare con la salute dei ragazzi e sia la competenza che la professionalità sono importanti. Si, alla fine penso che l’ottima integrazione e le qualità citate portino qualche punto in più in classifica”.

 Cosa rappresenta per Lei il Desenzano Calvina?
“Quando ho scelto di rimanere in Serie D, mi sono licenziato dallo studio dove lavoravo poiché non riuscivo a gestirmi, con quattro allenamenti a settimana ai quali si aggiunge la partita. Quel momento rappresenta la svolta, perché oltre ad accettare la proposta ho anche aperto uno studio privato. Si tratta di una grande opportunità sia per il presente che per il futuro, la società è seria e chissà mai che non riesca a raggiungere il professionismo con questa squadra. La fisioterapia e il calcio sono le mie passioni e unirle rappresenta per me il massimo”.

C’è qualche aneddoto curioso che può raccontarci inerente i calciatori biancazzurri?
“Un paio di volte è capitato di trattare un ragazzo che teoricamente non doveva giocare e, invece, è sceso in campo, segnando anche una rete; vederlo correre verso di me per ringraziarmi è stato bellissimo, mi ha fatto sentire importante sia per il ragazzo che per la squadra”.

In ultimo, lavora sia con il Desenzano Calvina che privatamente, è corretto?
“Esatto, dal mese di settembre del 2019 ho aperto uno studio nel mio paese, che si chiama LEA Medical e si trova a Gambara, in provincia di Brescia. Oltre a me, ci sono anche un’osteopata e un dietista, come si può vedere su lea.medical – pagina ufficiale sia di Facebook che di Instagram – nonché su bodini_fisioterapista, sempre su Instagram. Sono contento di come procede il lavoro sia privatamente che con il Desenzano Calvina”.

“Permettimi, infine, di mandare un ringraziamento a mia moglie Angela e ai miei figli Leonardo e Matilde, che mi aspettano a casa e che mi hanno sempre appoggiato, nonostante alcune volte tolga loro del tempo”.

Stefano Benetazzo