L’avversario di domenica: il Fanfulla

I loro colori sono il bianco e il nero, nel loro stemma campeggia un guerriero, il Fanfulla è avversario vero

Il Fanfulla di Mister Andrea Ciceri è squadra ostica, ancora imbattuta allo storico stadio “Dossenina”, l’impianto inaugurato nel 1920 che prende il nome dall’omonima cascina che sorgeva nelle vicinanze.

CAMPIONATO
Il Fanfulla, fino ad oggi, ha disputato tutte e cinque le partite in programma con un bilancio di 2 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte, l’ultima delle quali nello scorso turno contro il Calcio Brusaporto per due reti a zero.
La formazione bianconera, ancora imbattuta tra le mura amiche, ha messo a segno sei gol con sei marcatori diversi, segno della pericolosità sotto porta dei bianconeri, incassandone quattro.
A livello statistico, si possono annotare anche tredici ammonizioni e una espulsione.

STORIA
Il Fanfulla fonda le sue radici in tempi lontani, infatti bisogna tornare indietro fino al 28 giugno del 1908, quando i bianconeri disputarono un torneo denominato “Coppa Pro Lodi” tra il Milan (vincitore della coppa), la Trevigliese, l’Ausonia e la Libertas.
Da quel momento inizia la lunga storia del Fanfulla, che ha portato a vivere il momento più alto tra il 1938 e il 1954, periodo nel quale vinse due volte la Serie C, ottenendo la promozione e andando così a disputare ben 13 stagioni nella serie cadetta, ottenendo nel 1951 il miglior piazzamento di sempre col sesto posto finale, dopodiché cominciò il declino e la discesa nei Dilettanti.
Tra fallimenti e difficoltà varie, giungiamo al 2018, quando la società riassume la storica denominazione “Associazione Sportiva Dilettantistica Fanfulla”, riadottando lo stemma col guerriero precedentemente dismesso e dando il via ad annate che tifosi e società sperano possano essere prospere di buoni risultati e, chissà mai, anche di un ritorno in quella serie cadetta troppo a lungo abbandonata.

EX GIOCATORI
Sono tantissimi i giocatori che hanno militato nel Fanfulla, a partire dal 1908 fino ai giorni nostri.
Merita una citazione Andrea Dossena, difensore con un passato nell’Udinese, nel Liverpool, nel Napoli e nel Palermo oltre che in Nazionale.
Come non menzionare poi Gianpiero Marini, partito proprio dal Fanfulla per approdare al Varese e all’Inter così come Riccardo Maspero, che ha fatto le fortune della Cremonese e Alessandro Matri, l’attaccante che ha giocato nel Milan, nel Cagliari, nella Juventus e con la maglia azzurra.
A questi si aggiungono giocatori passati dal Fanfulla che sono poi divenuti allenatori di spessore quali Rino Marchesi (ex Napoli, Inter, Como e Juventus), Giuseppe Sannino che ha fatto tornare grande il Varese, ottenendo anche ottimi risultati al Siena per poi continuare con alterne fortune la carriera tra Palermo, Chievo Verona, Watford e infine Corrado Verdelli, che è rimasto alcuni anni ad allenare i colori nerazzurri dell’Inter.

ROSA
L’età media della squadra è pari a 25 anni e 5 mesi
Portieri: Carriello Federico (2001) – Cizza Edoardo (1997)
Difensori: Aprile Giancarlo (1999) – Baggi Alessandro (1999) – Baggini Riccardo (2002) – Bernardini Davide (2002) – Bernardini Stefano (2002) – Fabiani Giacomo (1997) – Negri Christian (2000) – Pascali Manuel (1981) – Spaneshi Rikardo (2001) – Serbouti Anaas (2000) – Toure Yeko (2002)
Centrocampisti: Bertelli Andrea (2000) – Brognoli Stefano (1982) – Guerrini Sergio (1999) – Laribi Omar (1986) – Selmi Simone (2000) – Zazzi Federico (1997)
Attaccanti: Anastasia Emanuele (1996) – Carella Franco Nicolas (1992) – Cirigliano Davide (2001) – Colombi Matteo (1994) – De Carli Pietro (2003) – Gibillini Matteo (2001) – Mangiarotti Christian (1991) – Mouddou Haron (2002) – Qeros Frenci (1999)
Allenatore: Ciceri Andrea (1976)

Rubrica a cura di
Stefano Benetazzo

Natilla di Molfetta per Fanfulla-Desenzano Calvina

Il fischietto bitontino arbitrerà la partita di domenica 1 novembre allo stadio Dossenina di Lodi

La partita della prima squadra tra il Fanfulla e il Desenzano Calvina, che verrà disputata alle ore 14.30 di domenica 1 novembre allo stadio “Dossenina” di Lodi, sarà diretta dal Sig. Gianluca Natilla della sezione di Molfetta, il quale sarà assistito dai Sigg. Giovanni Battista Citarda di Palermo e Lorenzo Savasta di Bra (Cuneo).

Appassionato alle materie ingegneristiche e, nello specifico, in quelle inerenti le discipline gestionali, Natilla è arbitro effettivo dal 2012.

Il fischietto bitontino è figlio d’arte; si, perché il padre è Franco Natilla, classe 1957, divenuto arbitro effettivo nel 1972 e successivamente -osservatore Arbitrale nonché commissario nella CAN D, CAN C, CAN A-B presieduta da Pierluigi Collina e Vice Commissario Nazionale CAI.

In carriera Natilla non ha mai incrociato né il Desenzano Calvina né il Fanfulla.

Ricordiamo invece che la formazione Juniores non disputerà la partita in trasferta contro il Calcio Brusaporto, in programma originariamente per sabato 31 ottobre a causa della sospensione da parte della Lega Nazionale Dilettanti per il persistere della pandemia da Covid19.
La sospensione durerà fino al prossimo 21 novembre.

Riccardo Palmieri, centrocampista con il mito di Kakà

Play o mezzala sono i ruoli che predilige Riccardo, approdato alla corte del Desenzano dal Fanfulla, prossima avversaria in campionato

Riccardo Palmieri da quest’anno veste la maglia del Desenzano Calvina. Le due gare con la maglia del Fanfulla giocate contro l’allora Calvina sopra le righe, “stuzzica” i dirigenti gardesani che gli propongono di accasarsi a Desenzano. Lui accetta rinunciando a diverse offerte tra cui anche qualche club dei professionisti.
Ripercorrendo il cammino di Riccardo Palmieri, ci si accorge di quanto lui abbia fatto parlare di se sin dai suoi primi calci.
Riccardo nasce a Lodi il 26 Settembre del 1995. Inizia la carriera nelle giovanili del Piacenza per poi trasferirsi all’Inter.
Poi passa al Modena nella stagione 2013/2014 con la squadra Primavera, ma il team nerazzurro, che ne deteneva la proprietà del cartellino, lo dirotta a metà campionato alla Pro Patria in serie C in prestito e fino al termine del campionato. L’anno dopo al Fidenza in serie D colleziona 21 presenze da titolare. Ancora una stagione in D con l’Olginatese poi nel campionato 2018/2019 si accasa al Fanfulla dove resta fino a Giugno 2020 mettendo in mostra le sue doti calcistiche rilevando saggezza e consolidata esperienza.

Riccardo Palmieri si racconta davanti ai nostri registratori.

Palmieri, questo 2020 è un anno decisamente particolare causa Covid19. Lei come ha vissuto il periodo di lockdown e i mesi successivi, fino a oggi?
“Essendo stata un’esperienza nuova per tutti, il primo impatto è stato brutto perché il massimo che si poteva fare era quello di restare chiusi in casa. All’inizio è stata vissuta come una tutela della salute propria e altrui ma poi la situazione è cominciata a pesare. Non vorrei mai più ripetere un’esperienza del genere, speriamo che non si torni indietro”

Il rischio che il campionato si possa nuovamente fermare è più di un’ipotesi. Cosa ne pensa?
“Se dovessi essere egoista direi che è ingiusto perché abbiamo vissuto 3-4 mesi di inattività e per chi lo fa come lavoro è proprio brutto. Se la situazione è tale da costringere a fermare tutti i campionati è un conto ma se ci fosse la possibilità di andare avanti, imparando a convivere con questo virus, è giusto farlo. Rispetto al calcio ci sono situazioni in cui il rischio è molto più elevato”

Secondo lei, bisognerebbe fermare il calcio ad ogni livello oppure sono giuste le decisioni che sono state prese?
“La Serie A è giusto che continui, perché sono nella situazione di poter applicare tutto ciò che i protocolli richiedono (tamponi, test sierologici ecc). Nelle serie inferiori le difficoltà sono più elevate, sia a livello gestionale che economico. Secondo me non bisogna fermare tutto, farlo significherebbe dare un esempio ma bisogna anche tenere in considerazione che ci sono interessi diversi”

Parliamo di Lei in ambito calcio. Aveva offerte da squadre di Serie C ma ha scelto il Desenzano Calvina. Cosa l’ha portata a questa scelta?
“Avrei voluto fare il salto di categoria ma le richieste sono pervenute prima del lockdown e, una volta ricominciato, queste occasioni sono sfumate. Avevo però anche tante proposte dalla Serie D come appunto il Desenzano, che è stata una delle prime. L’intenzione di volermi è stata portata avanti con determinazione dal Direttore Sportivo Eugenio Olli e dall’allenatore Michele Florindo e questo mi ha spinto a scegliuere il Desenzano Calvina”

Come si trova in questo gruppo? Si definisce un silenzioso che preferisce i fatti alle parole, o è parte integrante dello spogliatoio?
“Sono due caratteristiche che mi appartengono ma in momenti diversi. Lo spogliatoio è sacro, uno degli elementi più importanti di una squadra. Mi piace viverlo, di solito sono uno dei primi ad arrivare e uno degli ultimi ad andare via. Servono sicuramente entrambe, poi molte volte piuttosto che parlare preferisco dimostrare sul campo”

Ha qualche scaramanzia particolare?
“Non ho cose particolari ma, essendo per metà del sud, un po’ di sana scaramanzia me la porto dietro, non ai livelli esagerati ma c’è (ride, ndr)

Arriva a Desenzano quest’anno, ha deciso di vivere la città anche nel dopo allenamento?
“Sono di Lodi ma ho preso un appartamento qui vicino. Ho scelto io e non mi pesa, anzi mi aiuta a potermi gestire tutto quanto; poi la mia ragazza viene molto spesso da me”

Nel curriculum trovano posto le esperienze con Piacenza, Inter, Modena, Pro Patria, Fidenza, l’Olginatese e il Fanfulla: c’è stata qualche situazione singolare o divertente che ci può raccontare?
“Un episodio singolare, seppur in negativo, c’è: quando arrivai al Modena, che militava in Serie B, in prestito dall’Inter, feci tutto il ritiro con la Primavera e, al termine, ad una partita era presente Novellino, che all’epoca allenava la prima squadra. Finito il match il mister disse che mi voleva con lui, mi provò in diversi allenamenti e si ventilava l’ipotesi che potessi esordire alla prima di campionato in casa contro il Palermo, guidato da Gattuso. Purtroppo il Direttore del settore giovanile quasi mi fece passare la voglia di giocare a calcio, perché venivo considerato come un giocatore che non si impegnava abbastanza. Questo episodio mi tarpò le ali e mi segnò tantissimo, avevo 17 anni e sono passato dal poter fare qualcosa di grande ad un momento di crisi totale. Fortunatamente sono stato più forte anche di questo”

Pensa che potrà dare più lei al calcio o il calcio a lei?
“Faccio questo fin da quando ero un ragazzino, ho dato tanto al calcio e spero in futuro di riavere tanto”

Ha qualche rimpianto?
“Un rimpianto c’è: nei momenti importanti, vuoi per sfortuna o per mie colpe, non sono riuscito a sfruttare le situazioni potenzialmente importanti al cento per cento. Non si tratta di veri e propri rimpianti ma quanto di alcuni sassolini nelle scarpe”

Esiste l’amicizia nel calcio?
“Secondo me sì, io tutti gli amici che ho li ho trovati nel mondo del calcio, forse è più difficile trovarli al di fuori. Sicuramente è difficile trovare amicizie solide che possono restare per anni ma io mi posso dire fortunato sotto questo punto di vista”

E’ un ragazzo giovane, ha solo 25 anni e ormai sempre di più vanno di moda i social network: cosa ne pensa?
“Fino a cinque anni fa li avevo tutti, poi ho cominciato a disintossicarmi dal voler mostrare tutto quello che facevo, adesso ho solamente Instagram. Sono molto utili, la tecnologia e i social rappresentano il principale mezzo di comunicazione, una notizia viene recepita prima rispetto alla televisione o a un giornale. Poi sta a ognuno di noi non abusarne”

Quali sono i suoi hobby al di fuori del rettangolo verde?
“Tre anni fa mi sono iscritto ad un’università telematica nella facoltà di Scienze Motorie, quindi specialmente la mattina la passo a studiare per riuscire a portarla a termine. Poi molto tempo lo passo assieme alla mia ragazza oppure a vedere film e tanto calcio, guarderei anche la Serie B del Congo se lo trasmettessero (ride, ndr), e tanto sport”

La famiglia come vive la sua passione nonché il suo lavoro per il calcio?
“La mia famiglia è stata fondamentale, mi ha dato la possibilità di fare quello che volevo senza limiti, cercando di farmi capire che però anche la scuola era importante. Non hanno mai messo in dubbio le motivazioni della mia scelta”

C’è un giocatore del presente oppure del passato in particolare con il quale sognava o sogna di giocare?
“Sono cresciuto con il mito di Kakà, che è e rimane uno dei miei più grandi idoli, quindi avrei sognato di giocare assieme a lui”

Le consento di sognare a spasso nel tempo e senza divisione di categoria. A chi vorrebbe realizzare un gol?
“Direi a Casillas, contro il Real Madrid, in una finale di Champions”

E’ presto per pensare alla fine della carriera, ma come si immagina?
“Non penso che diventerò allenatore, ci vogliono qualità e caratteristiche che forse non possiedo. Sicuramente rimarrei nel mondo del calcio e mi piacerebbe insegnare ai bambini a giocare, ma più in veste di istruttore che di allenatore”

Stefano Benetazzo

Franzoni, la mezzala che sogna l’assist a Ibrahimovic

Mezzala oppure trequartista, la specialità della casa è il tiro da fuori area, ma la priorità è la vittoria di squadra

Andrea Franzoni, 23enne bresciano destro naturale e forte fisicamente, è un libro aperto, come si evince dall’intervista concessa in esclusiva al sito ufficiale del Desenzano Calvina.

Andrea, se le chiedessi che tipo di giocatore è, come si descriverebbe? Quali sono le sue caratteristiche principali?
“Sono una mezzala di inserimento e negli anni ho capito che quello è il ruolo più adatto per le mie caratteristiche; nel frattempo sto cercando di affinare anche la fase difensiva. In caso di necessità però posso giocare anche come trequartista”

Chi le ha trasmesso la passione per il calcio?
“Nessuno, poiché nella mia famiglia solo mio fratello giocava un pochino ma non ho preso da lui. Mia mamma mi ricorda sempre che a 4 anni la “massacravo” (ride, ndr) per andare a giocare in una scuola calcio”

Ha fatto le giovanili tra Pavoniana, Brescia e Feralpisalò: cosa ricorda di quelle esperienze?
“Senza nulla togliere alle altre, quella più formativa è stata sicuramente Brescia, dove sono rimasto sei anni, che si è rivelata essere non solo una scuola di calcio ma anche di vita e dove ho avuto la fortuna di essere allenato da Roberto Clerici, il miglior allenatore sia per i bambini che per l’aspetto calcistico. Tanto di quello che sono è merito di quella esperienza”

Dopodiché, nel 2015-16, il passaggio al Ciliverghe, dove ha esordito in prima squadra nella trasferta di Sondrio
“E’ stata una bellissima emozione anche se in quell’anno ho avuto numerose difficoltà, avevo rotto il naso ed ero reduce dalla pubalgia, recuperare è stato difficile soprattutto in un ambiente diverso. Ho giocato poco ma per me è stato un anno di crescita e di ambientamento”

Poi due anni suddivisi tra Castegnato e Ghedi, in Eccellenza
“Al Castegnato sono rimasto un anno e mezzo e mi sono trovato benissimo, è stata una bellissima esperienza, ho giocato e segnato con continuità così come si è rivelata positiva la breve esperienza al Ghedi”

Dal bresciano al bergamasco, nella sua carriera trova spazio anche la Romanese
“Avevo l’obiettivo di tornare in Serie D e la proposta della Romanese è arrivata nel momento giusto. Quando sono arrivato erano penultimi in classifica ma volevo giocare e fare bene. Purtroppo abbiamo incontrato varie difficoltà che hanno portato alla retrocessione ma nella mia crescita anche quella è stata un’esperienza positiva”

L’anno dopo (2018-2019) mantiene la categoria ma con una casacca differente, quella della Calvina, dove totalizza 34 presenze impreziosite da 6 reti
“E’ stata una grandissima stagione sia di squadra che personale, partivamo con l’obiettivo di salvarci e, nonostante qualche difficoltà nel girone di andata, abbiamo fatto una stagione incredibile, l’ambiente era stupendo e il gruppo squadra eccezionale così come la società, sia quella precedente che l’attuale”

Un nuovo ritorno al Ciliverghe, dove il rendimento è il medesimo della stagione precedente: 24 presenze e 7 reti all’attivo
“Partivamo con presupposti diversi, con i giocatori che avevamo potevamo fare molto di più ma non ci siamo riusciti, anche per via di qualche infortunio di troppo. Personalmente è stata una buonissima annata, e mi sono trovato benissimo con Mister Carobbio, che era stato mio compagno di squadra qualche anno prima”

Infine, il ritorno al Desenzano Calvina in questa stagione: è stato dettato da un motivo particolare?
“Avevo altre proposte ma mi ero trovato benissimo nell’esperienza precedente e non ho avuto dubbi quando è stato il momento di scegliere, anche per le ambizioni che aveva la società e in cui mi ritrovo. Penso e spero di dare un grande contributo”

Nella partita contro il Ciserano è andato vicino alla rete, sta cominciando a prendere le misure?
“Si, lo spero veramente perché mi manca, ma domenica era troppo importante vincere e non subire gol e ci siamo riusciti”

Ha già pensato a chi dedicherà il primo gol in questa stagione?       
“Alla mia ragazza che mi segue sempre, sono riuscito a far piacere il calcio anche a lei”

Domenica è arrivata la prima vittoria: senza fare pronostici, quante possibilità ci sono per far sognare i tifosi?
“Tante, anche se non siamo l’unica squadra forte quest’anno ma di facile non c’è nulla. Nel nostro gruppo vedo grandissime qualità, dobbiamo trovare bene le misure ma siamo un gruppo compatto e possiamo fare grandi cose”

Intraprendere la decisione di giocare a calcio significa porsi degli obiettivi: come valuta fino ad ora il suo percorso?
“Positivo, ma posso fare di più, mi manca ancora qualcosina che devo mettere io ma sono molto contento e soddisfatto del mio percorso”

La fiducia di un presidente e di un allenatore sono importanti ma quanto conta il sostegno della famiglia?
“Conta tantissimo, quasi quanto la fiducia di un allenatore o di un presidente; stare bene nella vita privata influisce positivamente su tutto. Mi ritengo molto fortunato perché la mia ragazza non si lamenta troppo del fatto che tutte le domeniche sono impegnato”

A quale portiere le piacerebbe segnare un gol?
David De Gea, è fortissimo”

Qual è il giocatore al quale vorrebbe fornire un assist decisivo per la vittoria della Champions League?
“Sicuramente Ibrahimovic

C’è qualche persona in particolare che vuole ringraziare?
“Gigi Zucchi, che è stato dirigente del Castegnato e della Calvina due anni orsono e il compianto Roberto Clerici”

Stefano Benetazzo

L’avversario di domenica: SSD Ciserano Bergamo

Il DesenzanoCalvina ospite dei rossoblu di Mister Del Prato, in una partita che si preannuncia ardua; tenere alta la guardia è fondamentale

Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme è la via per il successo.

Prendiamo in prestito le parole pronunciate al termine della stagione 2018-2019 dallo storico presidente ciseranese Olivo Foglieni per presentare la SSD Virtus Ciserano Bergamo 1909, squadra di Ciserano, comune orobico di quasi 6000 abitanti situato a circa 13 km dal capoluogo, che domenica ospita il Desenzano Calvina allo stadio “Carlo Rossoni”, nella partita valida per il 4’ turno del campionato di Serie D, arbitrata dal Sig. Alessandro Recchia della sezione di Brindisi (Stefania Genoveffa Signorelli di Paola e Ivan Alexandrovic Denisov di Bari gli assistenti).

CAMPIONATO
Tre partite disputate, un pareggio (fuori casa) e due sconfitte con 2 gol fatti e 4 incassati: è questo il bilancio della Virtus Ciserano in questo inizio di campionato, con le reti messe a segno da Bonfanti e Riccardo Nessi. La formazione di Mister Del Prato è reduce dalla sconfitta di misura subìta nei minuti finali in casa del Calcio Brusaporto; il gol di Vitali al 48’ della seconda frazione di gioco non rende merito alla partita, giocata meglio dal Ciserano – in superiorità numerica per l’espulsione di Belotti – specialmente nel primo tempo, con diverse occasioni da rete non sfruttate.
“Siamo mancati nella fase realizzativa – ha dichiarato l’allenatore rossoblu al termine del match – in qualche situazione dovevamo essere più bravi e più lucidi perché c’erano i presupposti per fare meglio”.
Il Ciserano è squadra ostica, capace di creare numerose occasioni da gol fino agli ultimi minuti, motivo in più per mantenere alta la guardia e la concentrazione per tutta la partita.

STORIA
Etica sportiva e sociale, crescita personale e professionale dei propri atleti, rispetto, disciplina, correttezza e lealtà; no, non è un semplice elenco, ma bensì sono i capisaldi e i valori fondanti della Società Sportiva Dilettantistica Virtus Ciserano Bergamo 1909, nata nel 2019 dalla fusione delle società dilettantistiche Virtus Bergamo 1909 e USD Ciserano 1951 con l’intento di creare un solido e unico punto di riferimento per il calcio giovanile e dilettantistico in ambito regionale. Ad oggi si contano oltre 600 atleti suddivisi in 28 squadre, con uno staff composto da 140 persone.

Il periodo più florido per l’Unione Sportiva Ciserano inizia nel 2004, quando Olivo Foglieni afferra le redini presidenziali; i risultati non tardano ad arrivare, con la squadra che comincia a collocarsi stabilmente nei campionati di Promozione ed Eccellenza; oltre a questo, da segnalare la vittoria della Coppa Disciplina nel 2011-12.

Ma la stagione che portò alla consacrazione definitiva è quella targata 2013-14, con il primo posto in Eccellenza e la conseguente promozione in Serie D e le vittorie della Coppa Italia regionale e della Coppa Disciplina.

La Virtus Bergamo, dal canto suo, nata nel 2015 dalla fusione di AlzanoCene e Aurora Seriate, ha sfiorato la promozione in Serie D nel 2016-17, grazie anche all’ottimo lavoro svolto dall’allenatore Andrea Bruniera e ha colto buoni risultati a livello giovanile, con numerosi trofei conquistati e importanti riconoscimenti assegnati.

Con la fusione tra le due società, inizia ora una nuova storia, ancora tutta da scrivere.

ROSA
Portieri: Colleoni Matteo (1999) – Colleoni Mauro (2002) – Fenili Andrea (2003) – Mancin Filippo
Difensori: Bonfanti Michele (1992) – Capitanio Danilo (1999) – Confalonieri Cristian (2001) – Del Carro Francesco (1993) – Licini Diego (2003) – Mardare Iulian (2003) – Moioli Andrea (2002) – Nessi Nicola (2002) – Nessi Riccardo (2000) – Pellegrini Matteo (1999) – Suagher Jacopo (2001)
Centrocampisti: Ambrosini Michele (2003) – Chiarparin Matteo (2000) – Galdoune Bilale (2002) – Jaouhari Zaid (2002) – Muchetti Leonardo (1985) – Pozzoni Daniele (1998) – Ricozzi Simone (1997)
Attaccanti: Confalonieri Luca (1993) – Esposito Roberto (1994) – Fanzaga Paolo (2003) – Haoufadi Soufian (1999) – Pozzoni Leonardo (2002) – Spini Cristian (2001)
Allenatore: Ivan Del Prato (1968)

Rubrica a cura di
Stefano Benetazzo

L’avversario di domenica: USD Scanzorosciate

Il Desenzano Calvina chiamato ad affrontare i giallorossi bergamaschi di Mister Valenti in una partita sulla carta assai difficile

CAMPIONATO Partenza in chiaroscuro per lo Scanzorosciate, con un solo punto guadagnato – il pareggio a reti inviolate contro Real Calepina – nelle due partite fin qui disputate.
La formazione di Mister Nicola Valenti si presenta all’appuntamento contro il Desenzano Calvina reduce dalla sconfitta di misura subìta contro il Seregno, nel recupero della prima giornata, disputata mercoledì 7 Ottobre. A decidere l’incontro è stato il gol di Ricciardo al 40’ del primo tempo.
Questa la formazione scesa in campo contro il Seregno (3-5-2): Romeda; Gambarini, Rota, Mazza; Cazzago (61’ Moraschini), Zambelli, Bertacchi, Ravasio, Corno (69’ Valli); Bangal (75’ Aranotu), Lizzola (61’ Hadaji). Allenatore: Nicola Valenti.

Nell’attuale stagione sono stati numerosi i movimenti di mercato sia in entrata che in uscita; i nuovi arrivati sono i difensori Paul Ashieku Antah, Niccolò Bonazzi, Angelo Cazzago, Jacopo Mazza e Gabriele Uccelli, i centrocampisti Luca Di Lauri e Andrea Stefanelli e l’attaccante Michele Valli nonché il portiere classe ’99 Enrico Romeda.

STORIA
L’Unione Sportiva Scanzorosciate è stata fondata nel lontano 28 giugno 1967, anno nel quale venne anche inaugurato l’attuale centro sportivo, seppur le cronache rimandano a squadre amatoriali in periodi antecedenti l’ufficiale fondazione. Mister Sergio Riva, ex giocatore atalantino, è stato il primo allenatore a guidare la squadra.

Nel corso degli anni, la società ha visto l’alternarsi di periodi gloriosi ad altri più bui.

Merita una citazione la stagione 1985-1986, quando la squadra allenata da Angelo Richini termina il campionato con un ottimo 4’ posto ottenuto grazie al miglior attacco: 55 i gol realizzati, 19 dei quali messi a segno da bomber Pecoraro.

La stagione decisamente storica per lo Scanzorosciate è quella del 2002-2003 quando la squadra, guidata da Mister Franco Giugnetti, ottiene uno strepitoso secondo posto alle spalle della Cividatese, che vale l’accesso ai playoff, vinti dapprima contro il Valcalepio e successivamente contro il Pontoglio; l’approdo in Promozione diventa quindi realtà, anche grazie al contributo di calciatori quali capitan Cucchi, Walter Ghilardi e Stefano Zanchi.

I momenti positivi non sono finiti, ma trovano nuova luce in quello che viene definito un vero e proprio miracolo sportivo: alle ore 17.20 del 24 Aprile 2016 la società ottiene la storica promozione in Serie D, sorpassando all’ultima giornata il Villa d’Alme.

GIOVANI PROMESSE
Mattia Caldara, difensore centrale classe 1994, ha mosso i primi passi nelle giovanili dello Scanzorosciate, rimanendovi dal 2000 al 2004, quando è stato ingaggiato dall’Atalanta, da dove la sua carriera è decollata, fino all’approdo in Nazionale.

ROSA
Portieri: Berardelli Michele (2001), Romeda Enrico (1999)
Difensori: Antah Paul Ashieku (2001), Bianchi Francesco (2002), Bonazzi Niccolò (2001), Cazzago Angelo (2000) Corno Lorenzo (1992), Gambarini Edoardo (1997), Mazza Jacopo (1991), Moraschini Bruno (2001), Rota Michele (1991), Uccelli Gabriele (2002)
Centrocampisti: Bertacchi Giorgio (1990), Di Lauri Luca (1991), Fumagalli Simone (2001), Ravasio Davide (2002), Stefanelli Andrea (1999), Zambelli Marco Lorenzo (1998)
Attaccanti: Aranotu Chijioke (1992), Bangal Faisal Abdul Amide (1995), Lizzola Lorenzo (2001), Maspero Nicolò (2001), Valli Michele (1985).

Rubrica a cura di
Stefano Benetazzo