Si tratta di Daniel Alves Da Mota, Luca Tomasini e Filippo Segalina che oggi hanno partecipato alla rifinitura del Durighello
Il Desenzano Calvina comunica di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive dei seguenti calciatori:
Daniel Alves Da Mota, attaccante lussemburghese di origini portoghesi classe 1985;
Filippo Segalina, centrocampista, padovano classe 1997;
Luca Tomasini, centrocampista, rodigino classe 2000.
DANIEL ALVES DA MOTA cresce calcisticamente nell’Etzella Ettelbruck, esordisce in prima squadra durante la stagione 2002-2003 a 18 anni, nella partita contro il Fola Esch terminata con il risultato di 0-2 per la squadra avversaria. Qui gioca da titolare segnando vari gol. Durante la stagione 2006-2007 viene eletto migliore calciatore della BGL Ligue dopo aver segnato 26 gol.Con il F91 Dudelange dalla stagione 2008 e fino al 2017, La Mota vince il suo primo campionato e la sua prima Coppa del Lussemburgo, accedendo inoltre ai preliminari di Champions League contro gli sloveni del Domzale.Dal 2017 al 2020 gioca RFCU Luxembourg collezionando 52 presenze e mettendo a segno 10 gol. Poi a Giugno del 2020 il suo arrivo in Italia nel Sona (Squadra inserita nello stesso girone del Desenzano Calvina) dove marca 12 presenze e 1 gol. Con la maglia della nazionale del Lussemburgo, fin dal 2004 La Mota gioca nella Nazionale Under-21.Esordisce nella Nazionale maggiore il 2 giugno 2007 subentrando al 60º minuto a Jérôme Bigard durante la sfida contro la Albania valevole per le qualificazioni al Campionato europeo 2008. Realizza le sue prime reti il 9 febbraio 2011 mettendo a segno una doppietta durante un’amichevole disputata contro la Slovacchia. Daniel Alves Da Mota vanta nel suo palmares anche la presenza in nazionale contro l’Italia a Parma il 29 Maggio 2012 (1-1) e un gol segnato al Portogallo di CR7.
FILIPPO SEGALINA è uno dei pezzi pregiati del campionato di Serie D. Nella stagione 2019/2020 è tra i più positivi dell’Este, segnando 10 reti in 21 partite e trascinando spesso a suon di giocate, la formazione allenata da Nicola Zanini. In estate Trento, Union Feltre e Luparense posano gli occhi sul talento di Segalina, poi invece si accasa al Sona dove timbra solo 4 presenze.
LUCA TOMASINI è un rinforzo per il centrocampo di tutto rispetto. Si mette in luce nella stagione 2019/2020 dove brilla con la maglia del Vado (Serie D) vestendola 23 volte. Cresciuto nelle Giovanili della SPAL, veste casacche importanti come quella dell’ Este e dell’Adriese. Dopo l’esperienza vadese, Tomasini si trasferisce al Sona dove in questa prima parte di stagione colleziona 14 presenze.
Il trequartista del Calcio Desenzano Calvina compie oggi 24 anni. Auguri da tutta la società
Continua la preparazione della prima squadra in vista del delicato confronto di domenica 28 a Desenzano contro il Fanfulla. A rendere briosa la settimana per giocatori e staff, le ricorrenze che portano ai festeggiamenti per i vari compleanni.
Dopo le festicciole dopo allenato a suon di fette di torte e pastine, per i compleanni si Sellitto, Gubellini e Marco Ruffini, oggi è la volta di Andrea Franzoni.
Il trequartista del Desenzano Calvina infatti oggi compie 24 anni, essendo nato il 24 Marzo 1997.
A Franzo vanno gli auguri più sinceri di buon compleanno da parte di staff, dirigenti, tifosi e dai compagni di squadra.
In un comunicato diramato ieri dalla LND, il dipartimento interregionale porta il riavvio del campionato a metà Marzo. Ipotesi di un nuovo format
Il Campionato Nazionale Juniores Under 19, con il Covid proprio non riesce ad avere la meglio. Un campionato iniziato a metà Ottobre, vede la sospensione dopo sole 4 giornate per l’aggravarsi dell’emergenza sanitaria.
Da allora una serie di comunicati che fissano date di ripresa prima e di rinvio dopo fino ad arrivare a ieri quando in un nuovo comunicato diramato dal dipartimento Interregionale della Lega Nazionale Dilettanti, viene fissata una nuova data (a questo punto occorre dire probabile) per il riavvio delle partite di campionato Under 19.
La data fissata è per il 20 Marzo 2021, salvo ulteriori e diversi provvedimenti che potrebbero essere emanati.
Sul comunicato si legge anche la data è fissata, ma:
“con ogni più ampia riserva, a tale proposito, di prevedere l’eventuale adeguamento del protocollo sanitario e di valutare, ove possibile e nel rispetto delle norme e regolamenti vigenti, l’ipotesi di un diverso format che possa consentire la conclusione dell’attività nel corso della corrente stagione sportiva. Si ricorda che, in ogni caso, in questo periodo le squadre potranno continuare a svolgere gli allenamenti nelle forme consentite dal DPCM del 14/1/2021.”
Portiere, 18 anni compiuti lo scorso 1 Luglio, arriva al Durighello dal Novara via Gozzano dove ha militato nella prima parte di stagione
Il portiere Luca Ferrara si accasa al Desenzano Calvina. Nato il 1° luglio 2002 a Como, cresce calcisticamente negli anni 2010 nelle Giovanili del Como.
Nella stagione 2017 passa alle Giovanili del Novara fino ad entrare nella squadra Under 17 nella stagione 2018/2019, poi l’anno dopo entra a far parte della rosa della prima squadra del Novara.
Al Gozzano in questa prima parte di stagione (Serie D Girone A), Luca Ferrara è da oggi un nuovo giocatore del Calcio Desenzano Calvina e già disponibile per mister Florindo per la gara di mercoledì contro Villa Valle
Il Direttore delle squadre più giovani del Desenzano Calvina parla di come sia difficile gestire un settore così delicato nei tempi del Covid
Matteo Alberti ricopre il ruolo di Direttore del Settore Giovanile. Un incarico che la nuova dirigenza del club, gli affida anche in aria di cambiamenti, segno del prezioso lavoro svolto negli anni quando la società portava il nome di Sporting Desenzano. Dieci anni fa, Alberti decide di portare a Desenzano il figlio Alessandro per l’esercizio atletico e per la passione che la famiglia riserva per il gioco del calcio. A quell’epoca l’allenatore istruttore della squadra pulcini era Visioli aiutato da Nicola Chiari. Con i due, Alberti instaura subito un rapporto amicale e riesce così a farsi coinvolgere nell’attività della società. Per tre stagioni svolge la mansione di allenatore/istruttore tra “Pulcini” ed “Esordienti”, poi con l’incarico a Pier Miscioscia alla presidenza del settore calcio della Polisportiva, Alberti diventa un aiuto prezioso per l’aspetto organizzativo. Con l’arrivo di Alessandro Righetti, Alberti conquista immediatamente la fiducia della nuova dirigenza e viene messo alla direzione del Settore Giovanile. Il resto è storia recente.
Alberti, con l’arrivo a Desenzano di Alessandro Righetti, lei ha potuto dimostrare tutto il suo valore nel ruolo che ancora oggi ricopre. Come è nata questa sinergià con la società? Sembrava che il calcio a Desenzano non avesse più spazio, ma con la passione e la voglia di fare qualcosa per i ragazzi e per la città, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo fatto di tutto perchè questo non succedesse
Come vi eravate organizzati? Righetti si è occupato di prima squadra e juniores, io del settore giovanile e Fabrizio Bozzelli ha avuto l’incarico di programmare e gestire uno staff tecnico. Poi è subentrato Patrick Manzini per poi arrivare a Claudio Monese. Una storia sempre in continua crescita
Quale è stato il primo step di questa nuova cordata? Abbiamo innanzitutto rimesso a posto la situazione economica della società, siamo riusciti a salvare così il calcio a Desenzano. Fatto questo siamo intervenuti dal punto di vista operativo arrivando a numeri importanti come 330 tesserati
Come è stato passare dal campo alla scrivania dirigenziale? Vivere l’emozione del campo è quella che prediligo e non ne faccio mistero. Sono però consapevole di non avere le giuste competenze per poter gestire questo aspetto e quindi la passione mi ha portato a vivere l’esperienza dirigenziale con uguale entusiasmo anche se come dirigente i problemi da risolvere si triplicano
Quel è il suo ricordo più bello di questo inizio? Stagione 2018 2019 con l’annata dei 2002 squadra che seguivo fin dai pulcini, vinciamo il torneo di Pasqua in Croazia, il campionato provinciale e ci qualifichiamo per il campionato regionale dopo un avvincente play off concluso con la vittoria 1-0 sul campo del Breno
Quando ha pensato ad inserire nella dirigenza Claudio Monese? Quando il progetto acquista dimensioni importanti, le situazioni da gestire diventano troppe affinchè possano essere sotto controllo da una sola persona. Diventa così fondamentale affidarsi a qualcuno con competenze ed esperienze di rilievo, la scelta è caduta su Monese al quale abbiamo affidato l’incarico di Responsabile dell’intero settore giovanile
Nel team dirigenziale siete tutti volontari, nel senso che vi dedicate a questo come una passione dopo il proprio lavoro. E’ questo che porta ad un aumento delle persone dedite al progetto? Questo è il motivo principale. Io personalmente lavoro a Brescia e riesco a dedicarmi alle mie funzioni nel tardo pomeriggio e rientrando poi a casa quando il resto della famiglia ha già provveduto alla cena. In più il sabato e la domenica
Quindi una sinergia tra i ruoli diventa importante? Abbiamo costruito un “trio” che comprende oltre a me Claudio Monese e Amadeo Cataldi. Monese si occupa della parte organizzativa, Cataldi di quella tecnica ed io tiro un po’ le fila di tutti e due facendo più una supervisione
Quanto è difficile gestire una società importante come il Desenzano Calvina ai tempi del Covid? Parto dal presupposto che il Covid ha colpito anche me a Marzo, quindi le mie scelte sono sempre dettate dal disagio che ho provato sulla mia pelle. Qualcuno me lo ha fatto notare aspramente, soprattutto quando ho deciso qualche settimana fa di tenere aperto il centro sportivo andando in controtendenza alle decisioni che le altre società stavano prendendo. Ma lo abbiamo fatto perché sapevamo di esserci organizzati in modo da rispettare il protocollo sanitario
Questo però ha portato i familiari a non poter seguire nemmeno gli allenamenti. Una scelta che oggi si è rivelata giusta, ma all’inizio ha accusato qualche critica? Per un genitore non poter seguire il proprio figlio non è il massimo. In tempi moderni siamo tutti pieni di impegni e viviamo di corsa, quindi penalizzare anche il poco tempo in cui i genitori possono condividere qualcosa con i propri figlioli mi è pesato molto. Capisco il loro malessere ma non potevamo permetterci di uscire da quell’equilibrio che stavamo creando per il bene di tutti
Lei la vede da un punto di vista genitoriale. Ma i ragazzi invece come hanno preso questa sua decisione? Se posso parlare liberamente ho trovato i ragazzi più sereni nello svolgimento degli allenamenti
Si spieghi meglio In pratica in molti non si sono più preoccupati del giudizio dei genitori che li seguivano dalla tribuna, ma sono riusciti a seguire solo l’allenatore. Questo li ha portati ad acquisire serenità
Ma lei che è anche genitore di due ragazzi che hanno vestito la maglia desenzanese, non pensa che sia anche una autocritica da parte sua? (sorride ndr) Questo sottolinea la differenza tra professionismo e settore giovanile. Nelle prime squadre raramente un genitore si affaccia alla tribuna durante l’allenamento del figlio, nelle squadre minori diventa inevitabile parlarne anche fuori contesto. Questo alla lunga non produce i benefici sperati. Ai tempi degli allenamenti a porte chiuse i ragazzi si sono sentiti forse più responsabilizzati perchè erano soli con il tecnico e i loro compagni
Leggendo alcuni articoli su squadre di Serie A, alcuni giocatori asseriscono di riuscire a rendere maggiormente senza pubblico. La sua riflessione si associa a questo contesto? Certamente. A volte giocare davanti ad una platea importante, ti può penalizzare dal punto di vista mentale e questa valutazione potrebbe anche essere portata al vaglio di un settore giovanile
Si però credo che il giusto stia nel mezzo. Capisco che gli adulti abbiano mille difetti a bordo campo, ma sono sempre i loro genitori… Concordo. Ma noi valutiamo tutto per il bene dei ragazzi. Poi, parlando di allenamenti, questo tipo di decisione non sarà presa, ma per una crescita globale sarebbe quantomeno opportuno discuterne
Cosa spera nel dopo covid? Mi mancano gli incontri senza mascherina e senza preoccuparsi del distanziamento. Vittoria o sconfitta, per noi il fine settimana era comunque un momento di festa, ci trovavamo tutti, dirigenti, genitori, parenti e giocatori per parlare, cenare insieme o semplicemente scambiare due chiacchiere davanti ad un caffè o a un aperitivo. Spero sempre di svegliarmi una mattina e constatare che sia stato solo un brutto sogno